Omloop Het Nieuwsblad 2023, Dylan van Baarle fa il vuoto! Arnaud De Lie splendido secondo su Christophe Laporte

Dylan van Baarle vince la Omloop Het Nieuwsblad 2023. Il corridore della Jumbo-Visma è rimasto da solo sul Muro di Grammont, liberandosi della compagnia di Mathis Le Berre (Arkéa-Samsic), ultimo a rimanere con lui di un quartetto di cui precedentemente facevano parte anche Florian Vermeersch (Lotto Dstny) e Jonathan Milan (Bahrain Victorious). Alle spalle del vincitore solitario, il gruppo è stato regolato da Arnaud De Lie (Lotto Destiny), altro grande protagonista di giornata, nonostante qualche episodio sfortunato di troppo, davanti a Christophe Laporte, che completa il podio mettendo la ciliegina sulla torta alla grande prestazione corale della Jumbo-Visma. Migliore degli italiani all’arrivo è stato Davide Ballerini (Soudal-QuickStep), sesto, mentre ha chiuso ottavo Andrea Pasqualon (Bahrain Victorious).

Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

Per scaldarsi da una temperatura piuttosto rigida alcuni corridori scelgono subito di attaccare. Da una prima serie di scatti e controscatti non tarda ad emergere la fuga di giornata. Dopo che inizialmente erano in dieci all’attacco, sono in sette a centrare l’azione giusta. Louis Blouwe (Bingoal WB), Alex Colman (Team Flanders – Baloise), Adam De Vos (Human Powered Health), Gilles De Wilde (Team Flanders – Baloise), Mathis Le Berre (Team Arkéa – Samsic), Mathias Norsgaard (Movistar Team) e Jelle Wallays (Cofidis) riescono così rapidamente a guadagnare terreno su un gruppo che viene anche colpito da una caduta che costringe Ben Turner (Ineos Grenadiers) al ritiro. Il vantaggio intanto cresce sino a toccare i 6’45” all’imbocco dell’Haaghoek, prima difficoltà di giornata.

Il ritardo del gruppo, nonostante davanti sia arrivata a lavorare la Jumbo – Visma, continua a salire, finendo per sfiorare gli otto minuti, mentre Christopher Juul-Jensen (Jayco-AlUla) prova ad uscire dal gruppo. Nei chilometri successivi la fuga inizia a perdere terreno, con il gruppo che si riporta a meno di 6 minuti dagli attaccanti. L’accelerazione da parte del plotone porta ad esaurirsi l’azione di Juul-Jensen e a quel punto i fuggitivi tornano a guadagnare un po’ di terreno.

La calma dura tuttavia molto poco: l’avvicinarsi dei nuovi muri e dei nuovi tratti di pavé accrescono, infatti, il nervosismo in gruppo. Un’accelerazione della Jumbo-Visma e una caduta finiscono per rompere il gruppo in due parti, con una venticinquina di corridori che perdono contatto. A quel punto Pascal Ackermann (UAE Team Emirates), Tiesj Benoot, Christophe Laporte, Jan Tratnik, Nathan Van Hooydonck, Dylan van Baarle, Tim van Dijke (Jumbo-Visma), Arnaud De Lie (Lotto-Dstny), Marco Haller (Bora-Hansgorhe), Daan Hoole (Trek Segafredo), Kelland O’Brien (Jayco-AlUla), Magnus Sheffield e Connor Swift (Ineos Grenadiers) riescono ad anticipare, riuscendo a guadagnare quasi un minuto nei confronti del resto del gruppo. Tutto questo chiaramente finisce per ridurre il vantaggio dei fuggitivi.

Questo gruppo, però, non rimane molto compatto: con l’ingresso in una parte di percorso che presenta molti muri, infatti, in tanti decidono di rialzarsi, con i soli Haller, O’Brien, Swift, Tratnik, Van Hooydonck e Wright che rimangono davanti con un vantaggio nei confronti del gruppo principale che continua a salire. Nel frattempo i fuggitivi continuano invece a perdere terreno dal gruppo, dove cominciano a lavorare gli uomini di Lotto – Dstny e Groupama – FDJ, portandosi ad un minuto dai contrattaccanti e a tre dai fuggitivi a 75 chilometri dall’arrivo. Sull’Hostelerie si portano in testa al gruppo anche i Soudal – QuickStep: il passo della formazione belga permette al plotone di recuperare tanto terreno, fino al ricongiungimento che avviene a 65 chilometri dalla conclusione, mentre i fuggitivi mantengono 1’20” di vantaggio.

Un rallentamento del gruppo permette agli attaccanti di guadagnare di nuovo qualche secondo, ma la calma dura poco: ben presto, infatti, in gruppo aumenta l’andatura perché tutte le squadre vogliono portare i propri capitani nelle prime posizioni del gruppo in vista di un finale scoppiettante. Il gap così si porta improvvisamente sotto il minuto.

A 50 chilometri dall’arrivo un problema meccanico costringe Arnaud De Lie (Lotto-Dstny) a fermarsi per cambiare bici; riuscendo, comunque a riportarsi sul gruppo. Intanto, davanti, Jelle Wallays (Cofidis), Mathis Le Berre (Arkéa-Samsic) e Mathias Norsgaard (Movistar) cambiano passo, rimanendo presto da soli. La fatica comincia intanto a farsi sentire in un gruppo che sta accelerando, con anche Peter Sagan (TotalEnergie) che perde contatto, mentre riesce invece a rientrare Florian Sénéchal (Soudal-QuickStep), fermato in precedenza da una caduta, così come De Lie, che invece sembra fare più fatica, con un ginocchio vistosamente colpito.

In vista del muro seguente la Jumbo – Visma alza ulteriormente il ritmo, con un attacco di Nathan Van Hooydonck che finisce per selezionare il gruppo. A piazzare poi una stoccata decisa è l’atteso Dylan Van Baarle, assieme al quale si muovono Jonathan Milan (Bahrain-Victorious) e Florian Vermeersch (Lotto Dstny), formando un terzetto che rapidamente si porta al comando. Con loro riesce a resistere Le Berre, mentre gli altri vengono ripresi da un gruppo dal quale provano ad uscire in contropiede anche Kevin Geniets (Groupama-FDJ) e Jasper Stuyven (Trek-Segafredo). La loro azione tuttavia è tardiva e non riescono a chiudere quei pochi secondi iniziali che rapidamente diventano 40 a 30 chilometri dalla conclusione.

A riportarsi su di loro per primi sono  Oliveira (UAE Team Emirates) e Nils Eekhoof (Team DSM), che si portano appresso Brent Van Moer (Lotto Dstny) e Jan Tratnik (Jumbo-Visma), abili a muoversi da stopper. Questo nuovo sestetto ha vita molto breve, perché trovare l’intesa non è certo semplice vista la composizione, ma anche perché dal gruppo si muove Greg Van Avermaet (Ag2r Citroen), seguito da James Shaw (EF Education – EasyPost). I due vanno così velocemente a riprendere l’azione che li precede, riportando sotto il gruppo, che poi segue Tratnik abile a chiudere il buco che si stava creando.

Mentre in gruppo ci prova anche Tim Wellens (UAE Team Emirates), in una rapida successione di muri Milan e Vermeersch devono cedere il passo allo strepitoso ritmo di Van Baarle, alla cui ruota reste invece fisso il giovane Le Berre. Da un gruppo che ancora non riesce a selezionarsi si muove anche Tom Pidcock (Ineos Grenadiers), ma gli uomini Jumbo-Visma si fanno vedere alla sua ruota, costringendolo a desistere. Perso in testa Milan, la Bahrain – Victorious prende in carico l’inseguimento, riducendo a 25 secondi il distacco da Van Baarle e Le Berre ai piedi del Muro di Grammont.

Senza necessità di forzare ulteriormente, Van Baarle resta velocemente da solo, mentre in gruppo è nuovamente Wellens ad allungare, seguito dal solo Matej Mohoric (Bahrain-Victorious). Al loro inseguimento si muove invece Arnaud De Lie (Lotto Dstny), alla cui ruota si porta Christophe Laporte (Jumbo-Visma). I quattro scollinano alla spicciolata, così come praticamente tutto il gruppo, ma riescono a ricompattarsi nella discesa, che concludono ad appena 15 secondi dal battistrada.

Dietro di loro Stefan Kung (Groupama-FDJ), che ha perso le ruote verso fine salite, prova a condurre un inseguimento assieme a Pidcock, Rasmus Tiller (Uno-X Pro Cycling) e Owain Doull (EF Education – EasyPost), ma quando si arriva sul Bosberg questi uomini vengono ripresi da un gruppo che prova faticosamente ad organizzarsi. Finito anche l’ultimo muro, Van Baarle riprende a guadagnare sugli inseguitori, che non riescono ad organizzarsi, complice anche il bel lavoro di Laporte in favore del compagno, andando a spezzare i cambi degli avversari.

Dietro EF Education – EasyPost e Groupama – FDJ provano a tenere alta l’andatura, ma ormai non c’è più niente da fare. La pianura finale che rischiava di essere fatale per gli attaccanti è invece la tomba per le speranze degli inseguitori, permettendo allo splendido Dylan Van Baarle di involarsi verso uno straordinario successo, al termine di una cavalcata di quasi 40 chilometri. Dietro di lui gli inseguitori vengono ripresi in vista dell’arrivo, ma Arnaud De Lie ha ancora abbastanza energie per una lunghissima volata che gli consente di prendersi una seconda posizione di alto livello, resistendo agevolmente alla rimonta di Christophe Laporte.

Risultato Omloop Het Nieuwsblad 2023

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